Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XX – 21 gennaio 2023.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Olfatto robotico da record: creato un bio-ibrido sorprendente. Sembra un’automobilina giocattolo con ruote gialle e nere il dispositivo robotico che veicola un ibrido costituito da un’antenna olfattoria della locusta del deserto, collegata a un piccolo apparato tecnologico di intelligenza artificiale, che analizza il segnale registrato con un antennogramma. Riesce ad annusare la presenza di meno di un nanogrammo di odore (limone, pasta di mandorle, geranio) con sensibilità superiore di quattro ordini di grandezza a quella di gas cromatografia-spettrometria di massa. La realizzazione si deve a Shvil Neta, Maoz M. Ben e colleghi dell’Università di Tel Aviv. [Biosensor and Bioelectronics 221: 114919, 1st Feb. 2023].

 

Nuove acquisizioni nella Sindrome X Fragile (FXS), principale causa di ASD. Mitchell e colleghi hanno rilevato in modelli murini di FXS, la causa più nota di disturbi dello spettro dell’autismo (ASD), al livello dei neuroni corticali una iposensibilità sensoriale (in contrasto con l’ipersensibilità presunta in passato) e una ipersensibilità predittiva. Il difetto responsabile di questi effetti era abolito mediante manipolazione genetica dei canali BK. Si deducono patologie di canali ionici specificamente localizzate al livello subcellulare, responsabili nei neuroni piramidali L5 dei due difetti di integrazione dell’input sensoriale a feedforward e dell’input predittivo a feedback. Questo studio cambia la tradizionale caratterizzazione di FXS e altri ASD come disturbi con ipersensibilità sensoriale, evidenziando per i neuroni corticali iposensibilità degli input sensoriali e ipersensibilità degli input predittivi. [Cfr. Mitchell D. E., et al., PNAS USA – AOP doi: 10.1073/pnas.220 8963120, January 3, 2023].

 

Sindrome FOXG1: identificati i meccanismi molecolari del disturbo neuroevolutivo. Forkhead box G1 (FOXG1) ha importanti funzioni nella differenziazione neuronica e nell’equilibrio eccitazione-inibizione delle reti cerebrali. Mutazioni nel gene FOXG1 causano una rara sindrome neuroevolutiva nota come Sindrome FOXG1. FOXG1 è un istruttore del telencefalo in corso di sviluppo e il suo difetto causa vari fenotipi, spesso con microcefalia, epilessia e disfunzione cognitiva. I meccanismi molecolari della funzione di FOXG1 sono rimasti finora ignoti. Ipek Akol e colleghi hanno identificato la cooperazione di FOXG1 con il fattore di trascrizione proneuronico NEUROD1 e con HDAC nel controllare la trascrizione genica, indicando funzioni complesse e multimodali di FOXG1 per la maturazione e l’attività delle cellule nervose. [Cfr. Akol I., et al., PNAS USA – AOP doi: 10.1073/pnas.2122467120, January 4, 2023].

 

Dolore neuropatico: una nuova terapia con antagonisti di S1PR1. Interazioni pro-infiammatorie con cellule neuro-immuni sono responsabili, oltre che di effetti collaterali, della perdita di efficacia degli oppioidi nel trattamento del dolore neuropatico. La segnalazione di S1P attraverso il recettore S1PR1 modula le interazioni delle cellule neuro-immuni. Daniela Salvemini e Timothy M. Doyle hanno sperimentato con successo l’impiego di antagonisti di S1PR1 già approvati dalla FDA (o in trial per la sclerosi multipla) per ridurre il dolore neuropatico e gli effetti collaterali da oppioidi. [Salvemini D. & Doyle t. M., J Exp Med 220 (2): e20221244, Feb 6, 2023].

 

Schizofrenia: SELENBP1 sembra essere legata allo sviluppo dei sintomi negativi. Nella corteccia prefrontale dei pazienti schizofrenici la proteina legante il selenio SELENBP1 è altamente espressa. Un nuovo studio ha indagato gli effetti dell’espressione in eccesso di questa proteina nella corteccia prefrontale di modelli animali, trovando endofenotipi comportamentali legati ai sintomi negativi della schizofrenia come la tendenza asociale. [Cfr. Kim S., et al., PNAS USA – AOP doi: 10.1073/pnas.2203711119, December 13, 2022].

 

Alzheimer: nuove prove contro il Lecanemab inviate alla rivista Science. Il 3 dicembre 2022 abbiamo reso noto il rischio di emorragie cerebrali per i volontari sottoposti a trattamento sperimentale con l’anticorpo monoclonale Lecanemab, prossimo all’approvazione da parte della FDA, per la terapia della malattia di Alzheimer mediante rimozione dei peptidi β-amiloidi (Note e Notizie 03-12-22 Alzheimer: il Lecanemab è stato associato allo sviluppo di emorragie cerebrali). Il problema era stato presentato alla Conferenza sui Trials Clinici a San Francisco qualche giorno prima.

Circa tre settimane dopo la pubblicazione della nostra “Notula” abbiamo avuto notizia e visione di immagini in RM del cervello prima e dopo Lecanemab di una donna di 79 anni della Florida inclusa nel campione e deceduta. L’esame delle immagini ha ancor più motivato la nostra preoccupazione. Le scansioni, inviate anonimamente alla rivista Science poco prima di Natale, mostrano un impressionante e straordinario rigonfiamento edematoso interessante tutti i lobi cerebrali e sanguinamenti emorragici responsabili del decesso. Questo caso si aggiunge ad altri due decessi noti del campione in trial.

Alcuni neuroscienziati, fra cui Mattew Schrag della Vanderbilt University, sostengono che la casa farmaceutica Eisai e la Biogen coproduttrice avrebbero dovuto presentare i referti clinico-strumentali e le immagini RM del cervello dei pazienti volontari deceduti per il trattamento alla Conferenza di San Francisco, dove i portavoce si sono limitati a comunicare il numero dei decessi: 13 su circa 1800 pazienti. In ogni caso, la documentazione di Science è stata inviata alla FDA. La decisione relativa all’approvazione da parte della FDA, prevista per il 6 gennaio 2023, non è slittata come ci auguravamo, sperando che prendessero in considerazione le nostre ragioni di preoccupazione, autorevolmente sostenute dai neuroscienziati che hanno aderito all’appello promosso dalla Vanderbilt University, pertanto l’anticorpo monoclonale è stato approvato. Le nostre riserve permangono e, attraverso questa notula, le portiamo all’attenzione dei neurologi italiani. [Fonte: Science e BM&L-International, gennaio 2023].

 

La Beccaccia eurasiatica ha il piumaggio più brillante di tutte le specie valutate. Quest’uccello (Scolopax rusticola) noto ai neuroscienziati per le tecniche che adotta per sfuggire all’olfatto dei cani da ferma e per i vari tipi di volo zigzagante e con improvvise accelerazioni, che lo rendono un bersaglio quasi imprendibile per l’infame caccia che le è stata data (v. la posta infame oggi proibita), è una specie schiva e ritirata. Il motivo per cui la beccaccia, in inglese Eurasian woodcock, è considerata la regina dei boschi è principalmente la sua intelligenza. Ma da oggi sarà conosciuta anche per un primato: le sue piume marrone rossiccio, che la aiutano a mimetizzarsi nel sottobosco, sono risultate in uno studio recente le penne più brillanti in assoluto.

Non tutti sanno che tra le piume dell’ala della beccaccia ve n’è una che ha pochi millimetri di lunghezza ed è priva di funzioni aerodinamiche di supporto, ma è stata adottata in pittura da grandi artisti del passato per rifiniture di estrema delicatezza e precisione, e per questo è detta “penna del pittore”. [Fonte: Science e BM&L-International, gennaio 2023].

 

Perché la distruzione della famiglia naturale è un attentato alla salute psicofisica del singolo. La “morte della famiglia”, idea diffusasi come una moda tra i giovani contestatori di mezzo secolo fa, è stata portata avanti secondo quella logica paradossale che allora si affacciava nelle aule parlamentari e oggi è divenuta endemia sociale diffusa: molte persone approfittano in chiave autoritaria del proprio ruolo in seno alla famiglia, e che si fa? Si denunciano, si censurano, si rieducano questi erranti? No, si teorizza l’abolizione della famiglia. Cito solo due dei libri che per decenni sono stati considerati fondamentali dai fautori della disintegrazione del nucleo creato da un contratto di assunzione di responsabilità reciproca da parte dei membri di una coppia per procreare, proteggere, sfamare e istruire i figli: 1) L’autorità e la famiglia di Herbert Marcuse, la cui prima stesura è del 1936 in pieno Nazismo e Fascismo, quando nei due principali regimi totalitari d’Europa i capifamiglia avevano compiti di imposizione sotto il diretto controllo delle autorità dittatoriali; 2) La famiglia che uccide di Morton Schatzman, che è un discutibile saggio psicoanalitico sul celebre caso di paranoia del presidente di corte d’appello Schreber studiato da Sigmund Freud, nel quale si presume che il disturbo mentale (che oggi sappiamo essere dovuto a un endofenotipo cerebrale con una forte componente eziologica genetica) fosse stato causato dai metodi pedagogici del padre di Schreber.

Questi due esempi la dicono lunga su quanto fosse cieco, irrazionale e pregiudiziale l’odio ideologico contro la famiglia naturale.

Si potrebbe scrivere un libro solo sui vantaggi materiali e morali del vivere in coppia e creare per i figli un alveo protettivo di relazioni basate sul reciproco farsi del bene, ma basti semplicemente citare un dato di fisiologia cardiocircolatoria: le persone che vivono da sole hanno mediamente la pressione più alta di quelle che vivono in coppia o in famiglia; e questa differenza si presenta anche nelle stesse persone quando fanno le due differenti esperienze di vita.

Abbiamo letto per decenni casi clinici e studi di psicoterapia familiare che elencavano i disagi, le frustrazioni e le sofferenze patite in famiglia da molti, così come i casi di famiglie internamente divise, e con i membri in perenne conflitto fra loro. All’origine di queste realtà si trovano spesso ragioni riconducibili al disagio mal gestito di una o più persone; disagio non riconosciuto che influenza i rapporti, genera tensioni, induce cambiamenti reattivi, dai quali nascono circoli viziosi che rendono entropica l’economia affettiva dell’intero nucleo familiare. In tutta questa “letteratura psicologica e psichiatrica” non si trovano mai casi di gruppi di persone dal perfetto equilibrio psicoadattativo individuale, che sono resi disfunzionanti dalla “forma familiare” dei rapporti; al contrario, in ambienti familiari in cui uno o più membri fanno esperienza frustrante della convivenza, si può spesso risalire a singoli che trasmettono il proprio malessere all’insieme. Dunque, negli ultimi trent’anni si sono avute innumerevoli prove di persone che non sono in grado per tante diverse ragioni, che vanno da quelle culturali alla psicopatologia, di svolgere in modo ottimale il proprio ruolo in seno alla famiglia, e nessuna prova che l’aggregazione familiare in quanto tale crei “vittime e carnefici”.

Non ha per questo alcuna giustificazione in termini di salute psichica l’idea di distruggere la famiglia naturale basata su vincoli di responsabilità.

Bisognerebbe educare e formare al ruolo di membri di una coppia: la capacità oblativa sviluppata e curata precocemente dà piacere, soddisfazione e forza, contribuendo a creare profili neurochimici, neuroendocrini e neuroimmunitari favorevoli, con bassi livelli di citochine infiammatorie, basso tasso di ormoni dello stress ed elevato grado di segnalazione neuroprotettiva con un effetto di sostegno per l’equilibrio adattativo tipico del soggetto.

Il mutuo dono di sé tra i coniugi – con tutti i limiti e le difficoltà che ciascuno di noi conosce per esperienza – fonda le basi per rapporti di reciprocità empatica e supportiva anche nei figli. Se ciascuno si adopera a questo fine, il risultato di un’armonia, sia pure non costante e resa imperfetta da difficoltà e sofferenze, si raggiunge. La famiglia costituisce così un microcosmo protetto, in cui ciascun membro sa di poter sperimentare, proporre all’attenzione e al giudizio di chi lo ama, ciò che dovrà o vorrà portare nel mondo esterno. Un’unione familiare affettivamente riuscita è anche un luogo relazionale in cui rielaborare gli accadimenti della vita lavorativa, scolastica e sociale in genere, ottenendo un’amplificazione delle esperienze positive e una neutralizzazione o parziale attenuazione di quelle negative. È vero che per avere i migliori risultati entrambi i membri di una coppia dovrebbero essere educati all’arte del vivere, ed avere la pazienza dell’esempio con la costanza perseverante della reiterazione incondizionata degli atteggiamenti desiderabili, per trasmettere la stessa arte di stare insieme ai propri figli, ma è pur vero che nell’imperfezione delle cose umane il tendere dei genitori a questo fine, secondo la celebre formula di Aristotele in genere e per lo più  (aei ē ōs epi to polu), può essere sufficiente a creare delle condizioni migliori di crescita e di vita di quelle che si hanno in assenza di famiglia.

Distruggere la famiglia vuol dire rinunciare del tutto a questa possibilità e finire per tentare di surrogarla per il resto della vita con relazioni “sperimentali” che si rivelano spesso fallimentari perché, come hanno rilevato innumerevoli volte gli studi di psicoterapia della coppia, si tratta di rapporti stabiliti quasi sempre tra persone affettivamente immature e tendenti a cercare qualcosa di diverso dalla condivisione della vita in termini affettivi e progettuali. Senza contare un epifenomeno ben noto a psichiatri e psicoterapeuti: i membri di coppie temporanee basate su una relazione solo superficiale o di intesa esclusivamente sessuale tendono a compensare caricando di eccessive attese e pretese i rapporti di amicizia. Ma in nome di cosa? Del dio dell’individualismo edonico? Del piacere in fuga metonimica che non soddisfa mai e cancella la capacità di provare gioia e donarla ad altri? O solo perché non si è mai maturati abbastanza da essere in grado di assumersi la responsabilità della vita e della felicità delle persone che si amano? [BM&L-Italia, gennaio 2023].

 

“Come mi pare e piace”: l’essenza dell’individualismo nel gioco infantile. La rottura di ogni vincolo morale di rapporto con il prossimo espressa dall’efficace metonimia del “non devo rendere conto a te di ciò che faccio” emerge nel gioco infantile di finzione attraverso la locuzione “come mi pare e piace”, che nelle intenzioni del bambino vuole solo ridefinire il rapporto con l’interlocutore, ribadendo l’assoluta indipendenza da lui col relegarlo al rango di estraneo, ma nella sua rappresentazione comunicativa testimonia una possibilità mutuata dal discorso degli adulti. Non si tratta di una semplice opzione nel comportamento comunicativo, ma di una formula che concentra in sé il diritto all’arbitrio indipendente e la priorità della propria preferenza sulle ragioni del prossimo.

Questo tema è stato affrontato nell’incontro settimanale del nostro gruppo di studi dedicato all’influenza degli stili sociali degli adulti sul gioco di fantasia o finzione dei bambini. [BM&L-Italia, gennaio 2023].

 

La mente medievale alle origini del mentale moderno e contemporaneo (I) è una tematica che sarà sviluppata per spunti circoscritti al Seminario sull’Arte del Vivere nel corso del 2023. Anche se la filosofia antica propone molti modelli di approccio “psicologico” alla dimensione mentale, già Seneca, che adotta l’esame della coscienza introdotto da Sestio, concentra l’attenzione sul giudizio che si dà di sé, e poi sono numerosi i pensatori che identificano la psiche con la coscienza morale fino al Medioevo cristiano, quando la dimensione spirituale include ogni aspetto della vita psichica. Fatta questa premessa, qui si propone l’argomento di questa settimana.

L’ossessione dell’Inferno, come la chiama Jacques Le Goff, era tra le paure dominanti di quell’epoca e, visto che era necessario passare per una “porta stretta” per accedere alla beatitudine del Paradiso, il timore diffuso era che ogni persona meno che perfetta nella santità potesse finire nel fuoco eterno. Nella seconda metà del XII secolo la Chiesa proclama l’esistenza del Purgatorio, un luogo intermedio in cui le anime possono essere mondate e pervenire alla perfezione beatifica. Un altro elemento importante per ridurre l’angoscia dell’esposizione al rischio del castigo eterno e soccorrere la persistente debolezza del peccatore in vista del giudizio dopo la morte, è l’introduzione, con il IV Concilio Lateranense del 1215, dell’obbligo della confessione individuale “a orecchio” almeno una volta l’anno. [BM&L-Italia, gennaio 2023].

 

Il 16 gennaio 2023 la Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life Italia” ha compiuto 20 anni. Di comune accordo, i soci hanno deciso che nel corso di quest’anno sarà definita la data più opportuna per la celebrazione del ventennale, durante la quale si ricorderanno gli eventi salienti di questa straordinaria avventura. Qui cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno inviato gli auguri. [BM&L-Italia, gennaio 2023].

 

Notule

BM&L-21 gennaio 2023

www.brainmindlife.org

 

 

 

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